Comunità energetiche rinnovabili: via libera dalla CE e presentazione Decreto Mase

Il 22 novembre u.s., una nota della Commissione Europea https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_23_5787 e una presentazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica hanno annunciano l’approvazione della proposta italiana con gli incentivi alle Comunità energetiche rinnovabili che vale complessivamente 5,7 miliardi di euro.

In attesa del decreto, riportiamo di seguito l’interpretazione di Confindustria sulla base delle informazioni disponibili nella presentazione del Mase allegata.

Si conferma che lo stesso Dm contiene le due misure:

  • la tariffa incentivante per 20 anni sull’elettricità consumata dagli autoconsumatori e dalle comunità di energia rinnovabile (per cui sono stanziati 3,5 miliardi di euro da un prelievo sulla bolletta)  
  • il contributo a fondo perduto al 40% per progetti operativi entro il 30 giugno 2026 in Comuni con meno di 5.000 abitanti, previsto dal Pnrr (stanziamenti pari a 2,2 miliardi).

La tariffa è cumulabile con i contributi in conto capitale nella misura massima del 40%, nel rispetto del principio di divieto di doppio finanziamento di cui all’art. 9 del Reg. (UE) 241/2021.

La tariffa incentivante è costituita da una parte fissa e una variabile. La parte fissa varia in funzione della taglia dell’impianto, la parte variabile in funzione del prezzo di mercato dell’energia (prezzo zonale, Pz).

È inoltre prevista una maggiorazione tariffaria per gli impianti nelle regioni di Centro e Nord Italia.

Di seguito  i valori:

 

 

La procedura di accesso alla tariffa prevede una domanda al GSE da presentare entro i 120 giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti. 

Per quel che riguarda il contributo PNRR del 40% a fondo perduto, invece le Cer devono risultare costituite alla data di presentazione della domanda di accesso e l’avvio dei lavori deve essere successivo alla data di presentazione della richiesta 

Necessario poi il possesso del titolo abilitativo e del preventivo di connessione alla rete, ove previsti. Come detto, le Cer devono essere in esercizio entro fine giugno 2026, mentre i contributi saranno riconosciuti entro il 31 dicembre 2025. 

Quanto ai limiti del costo di investimento massimo per il contributo al 40%, sono: 

  • 1.500 €/kW, per impianti fino a 20 kW;
  • 1.200 €/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
  • 1.100 €/kW per potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
  • 1.050 €/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW. 

La presentazione del ministero non chiarisce se effettivamente, come si ritiene, gli impianti incentivabili sono quelli entrati in funzione dopo l’entrata in vigore del D.Lgs 199/2021. 

Resta, inoltre, da capire quale sarà la soglia e come saranno escluse le imprese dall’incentivo per l’energia condivisa “In caso di superamento di determinate soglie di condivisione dell’energia” si prevede “una destinazione dei benefici economici conseguenti a membri o soci delle CER diversi dalle imprese e/o utilizzo dei medesimi per finalità sociali aventi ricadute sui territori ove sono ubicati gli impianti”. 

 

Per tutte le informazioni  contatta il Servizio Energia

 

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