Caldaie a gas: la Commissione Europea fa marcia indietro – Consultazione aperta sulla revisione Regolamento Ecodesign
La Commissione europea ha avviato la consultazione su una nuova bozza di revisione del regolamento Ecodesign (813/2013/Ue), segnando un cambio di direzione profondo rispetto alla proposta circolata nel 2023. Allora si ipotizzava, di fatto, un bando totale delle caldaie a gas dal 2029 poiché il limite di efficienza stagionale previsto era talmente elevato da escludere qualsiasi modello oggi disponibile, comprese le moderne caldaie a condensazione. Un requisito tecnico che aveva sollevato dure reazioni nella filiera e forti preoccupazioni in Paesi come l’Italia, dove ogni anno si vendono oltre 900mila caldaie.
La bozza attuale – in consultazione fino al 23 gennaio 2026 – abbandona il meccanismo che avrebbe portato al bando le caldaie e introduce limiti di efficienza molto meno rigidi. Con questi standard, sia le caldaie a condensazione sia quelle tradizionali resteranno commerciabili.
Occorre, tuttavia, distinguere il Regolamento Ecodesign dalla cosiddetta direttiva “Case Green”. L’Ecodesign stabilisce cosa può essere venduto sul mercato europeo; l’Epbd definisce invece gli obiettivi di medio-lungo periodo. È quest’ultima a indicare l’orizzonte dell’eliminazione dei sistemi di riscaldamento alimentati da combustibili fossili entro il 2040. Il target non è un obbligo assoluto, ma resta un chiaro indirizzo politico.
L’industria tira un sospiro di sollievo. Molti produttori avevano denunciato l’impatto devastante che il bando del 2029 avrebbe avuto su un settore che oggi impiega migliaia di addetti e che, in larga parte, produce caldaie già compatibili con miscele di gas rinnovabili o integrabili con pompe di calore. La revisione dell’Ecodesign viene percepita come un ritorno al realismo, dopo una proposta considerata troppo rapida e scollegata dalle condizioni tecniche del mercato.
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